CAVATIEDDI E MACCARRÙNA
Tipicamente aliesi sono cavatieddi e maccarrùna, ne sanno parlare un pò tutti in paese. Arricchiti di gustosi condimenti, sono conosciuti in varie parti dell’Isola, ma cunzàti cu l`astrattu sono nati ad Alia, asseriscono gli anziani del luogo. A detta di alcuni studiosi, i Siciliani fin dal Medioevo furono chiamati mangiamaccarrùna, secondo altri, furono anche gli inventori della pasta-artigianale'>pasta e di strumenti empirici per la sua fattura e nella fattispecie di busi, ferri di paracqua e fili di juncu con i quali la massaia alisa si aiutava per lavorare la pasta-artigianale'>pasta. La pasta-artigianale'>pasta fatta in casa, col sopraggiungere della civiltà industriale era stata bandita dalle nostre moderne cucine, poiché anche la donna di Lalia voleva sentirsi emancipata e raffinata, servendo con fierezza il "prodotto" industriale.
Da un pò di anni, invece, poiché si tende al recupero e al mantenimento delle tradizioni contadine, la pasta-artigianale'>pasta di casa è stata pienamente rivalutata e succede spesso di ammirare sulle mense di li nostri paisani, spirlonga di cavatieddi e maccarrùna col sugo, che vengono accolti con sorrisi di approvazione dai giovani e ridestano nei cuori di chi ha "una certa età" dolci ricordi di tempi passati.
Il nostro piatto, in versione originale, o con qualche ritocco, diversamente dalla sorte che ha subìto lu pitirri, è da tempo inserito nella lista di preziosi ristoranti e rinomate trattorie. La pasta-artigianale'>pasta fresca viene riproposta in diversi formati ma di cavatieddi e maccarùna vanno fieri soprattutto gli Aliesi i quali ne vantano il primato.
Su di un ripiano (anticamente la maidda e lu scanatùri), si impasta-artigianale'>pasta la farina di grano duro (che si può trovare in qualche mulino della zona) con un pò di sale e acqua tiepida, che al bisogno si va aggiungendo. In un primo tempo si frisculìa (si sbriciola fra le dita) il miscuglio e si lavora a lungo con le mani, fino ad ottenere un panetto morbido, liscio ed elastico. Si va spianando gradatamente cu lu sagnaturi(il mattarello), la cui rugosità favorisce la perfetta lavorazione dell` impasto e si va assottigliando in una sfoglia consistente che si gira si rigira e si spolverizza spesso di farina, per evitare che la pasta-artigianale'>pasta si attacchi.
Formata una bella pàmpina dello spessore di mezzo centimetro, si arrotola non troppo stretta e si ritagliano bastoncini della lunghezza di due centimetri pi li cavatieddi e di cinque centimetri pi li maccarrùna. Uno alla volta, si passano gli uni su di un ferro da calza e gli altri su di un filo di giunco, con un movimento strisciante in modo che la pasta-artigianale'>pasta aderisca attorno all`attrezzo. Si va avanti e indietro premendo col palmo della mano e con un colpetto finale deciso e prolungato che evoca rispettivamente un tintinnio argentino e il fruscio della paglia. Musica gradevole che allietava la nostra infanzia nel momento in cui le mamme si apprestavano a concludere l’opera d’arte!
Ora lu cavatieddu (una specie di fusillo) e lu maccarrùni (grosso., bucatino) si sfilano dall`attrezzo e via via si lasciano asciugare sulla tovaglia. Si lessa la pasta-artigianale'>pasta (l’uno o l`altro formato) in abbondante acqua con l`aggiunta di sale durante l`ebollizione, si scola bene e si condisce cu l`astrattu e la ricotta salata, se si vuole rispettare la tradizione. Ecco un primo piatto delle nostre moderne e sofisticate tavole. Piatto unico e inimitabile del passato dal sapore esaltante, orgoglio soprattutto della cucina aliese.
Da un pò di anni, invece, poiché si tende al recupero e al mantenimento delle tradizioni contadine, la pasta-artigianale'>pasta di casa è stata pienamente rivalutata e succede spesso di ammirare sulle mense di li nostri paisani, spirlonga di cavatieddi e maccarrùna col sugo, che vengono accolti con sorrisi di approvazione dai giovani e ridestano nei cuori di chi ha "una certa età" dolci ricordi di tempi passati.
Il nostro piatto, in versione originale, o con qualche ritocco, diversamente dalla sorte che ha subìto lu pitirri, è da tempo inserito nella lista di preziosi ristoranti e rinomate trattorie. La pasta-artigianale'>pasta fresca viene riproposta in diversi formati ma di cavatieddi e maccarùna vanno fieri soprattutto gli Aliesi i quali ne vantano il primato.
Su di un ripiano (anticamente la maidda e lu scanatùri), si impasta-artigianale'>pasta la farina di grano duro (che si può trovare in qualche mulino della zona) con un pò di sale e acqua tiepida, che al bisogno si va aggiungendo. In un primo tempo si frisculìa (si sbriciola fra le dita) il miscuglio e si lavora a lungo con le mani, fino ad ottenere un panetto morbido, liscio ed elastico. Si va spianando gradatamente cu lu sagnaturi(il mattarello), la cui rugosità favorisce la perfetta lavorazione dell` impasto e si va assottigliando in una sfoglia consistente che si gira si rigira e si spolverizza spesso di farina, per evitare che la pasta-artigianale'>pasta si attacchi.
Formata una bella pàmpina dello spessore di mezzo centimetro, si arrotola non troppo stretta e si ritagliano bastoncini della lunghezza di due centimetri pi li cavatieddi e di cinque centimetri pi li maccarrùna. Uno alla volta, si passano gli uni su di un ferro da calza e gli altri su di un filo di giunco, con un movimento strisciante in modo che la pasta-artigianale'>pasta aderisca attorno all`attrezzo. Si va avanti e indietro premendo col palmo della mano e con un colpetto finale deciso e prolungato che evoca rispettivamente un tintinnio argentino e il fruscio della paglia. Musica gradevole che allietava la nostra infanzia nel momento in cui le mamme si apprestavano a concludere l’opera d’arte!
Ora lu cavatieddu (una specie di fusillo) e lu maccarrùni (grosso., bucatino) si sfilano dall`attrezzo e via via si lasciano asciugare sulla tovaglia. Si lessa la pasta-artigianale'>pasta (l’uno o l`altro formato) in abbondante acqua con l`aggiunta di sale durante l`ebollizione, si scola bene e si condisce cu l`astrattu e la ricotta salata, se si vuole rispettare la tradizione. Ecco un primo piatto delle nostre moderne e sofisticate tavole. Piatto unico e inimitabile del passato dal sapore esaltante, orgoglio soprattutto della cucina aliese.
Lena Cook
Iscriviti
ed inizia a pubblicare i tuoi contributi culturali
DIDACUS
27/06/2010
HOW SWEET, L’ALISI, ON JULY, 2 !...
LENA COOK
31/08/2007
'A PASTA 'NCACIATA
REPORTER
06/12/2005
IL VALORE DEL RICORDO
DIDACUS
31/07/2013
AB ARCORE, FREE FOCATICA, NO, IMUSES…
REPORTER
31/10/2005
IL SICILIANO DI NONNA ROSA
GUCCIONE DIEGO
05/11/2017
UGDULENA-PORTA ERCULEA TYMON
REPORTER
27/11/2005
LA SCUOLA - II^ PARTE -
GUCCIONE DIEGO
23/09/2017
AEQUINOCTIALIAEMBARRASSMENTS…
CONCIALDI RINO
06/02/2007
U PUPU CU' L'UOVU
TODARO GIOACCHINO
17/03/2018
DULURA E DINARI
REPORTER
06/12/2005
I FUNERALI E IL CORDOGLIO
DIDACUS
20/09/2008
FACCI DI BRUNZU!
CONCIALDI RINO
06/02/2007
">" LA LAVANNARA "
DIDACUS
31/01/2011
SORRY DON’T MISTAKE MUCCUNI FOR MMERNA
CONCIALDI RINO
26/04/2007
L’OROLOGIO CHE…SFIRRAVA
REPORTER
10/10/2005
LA ‘MPOSTA
REPORTER
08/12/2005
JACHINU L‘UORVU